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Cos’è il Cherry picking?

  • Immagine del redattore: Antonis Batis
    Antonis Batis
  • 15 nov 2023
  • Tempo di lettura: 6 min

Aggiornamento: 18 nov 2023


Il termine cherry picking (selezionare le ciliegie) non è altro che il bias di conferma che influenza il modo in cui percepiamo il mondo. Questo termine fa un parallelismo metaforico con l’atto di scegliere solo le ciliegie migliori da un albero, tralasciando appositamente quelle meno mature o marcie… È un meccanismo che tutti abbiamo e molto spesso lo usiamo inconsapevolmente. Lo facciamo quando presentiamo solo le prove che avallano le nostre tesi ignorando le controprove! E di questo spesso non siamo neanche consapevoli perché semplicemente la nostra memoria ci riporta in mente solo quello che ha a disposizione e che verifica la nostra posizione. Quest’ ultimo è il bias della disponibilità. Il nostro cervello trova ciò che è disponibile e che concorda con le nostre credenze. Cosa non strana dal momento che le nostre credenze si formano a loro volta anche da quello che immagazziniamo per il mondo. Mentre viviamo in un mondo che ci bombarda di informazioni noi abbiamo la funzione del filtro. Certe informazioni le lasciamo al dimenticatoio mentre altre le teniamo in modo stretto per poter navigare nel mondo con sicurezza e non con una continua incertezza di cosa è vero o falso.


Quando nella vita quotidiana facciamo cherry picking?

Lo facciamo quando leggiamo solo le notizie da fonti che sono in linea con le nostre opinioni politiche, religiose, artistiche, alimentari ecc; mentre ignoriamo o non approfondiamo con lo stesso modo le prove o i punti di vista contrarie. Avete sentito il termine in inglese quando dicono che una persona è circondata da ‘’yes man’’? Questo è un altro esempio. Di solito persone con potere rischiano (e spesso succede) di trovarsi con un cerchio di persone che sono d’accordo con qualsiasi cosa dicono o fanno. Questo può accadere per vari motivi. Magari perché chi li circonda ha paura di loro o magari perché loro hanno paura di essere licenziati o addirittura uccisi se parliamo di dittature. Noi nella nostra vita lo facciamo quando scegliamo amici che in grosse linee sono d’accordo con noi sulla maggioranza delle cose importanti per noi... Lo facciamo quando facciamo una ricerca online per qualsiasi cosa. Per esempio, per una determinata dieta che vogliamo seguire (keto diet, vegan, vegetarian ecc). Questo magari l’avrete notato o magari no. Però è una cosa molto comune. Chi ha avuto la fortuna di fare una carriera academica sa che nella ricerca è fondamentale essere oggettivo nell’analisi dei dati. Perciò spesso quando si fa una ricerca seria sono centinaia gli articoli scientifici che uno inizialmente raccoglie. Poi ovviamente c’è un procedimento di selezione da quelle più inerenti a quelle meno ecc e alla fine abbiamo una metanalisi dei dati che ci da risultati più oggettivi rispetto a quelli che avremmo avuto se avessimo considerato solo gli articoli con i risultati che ci piacevano.

Cosa possiamo fare per contrastare questa nostra tendenza?

Io personalmente uso una tecnica che si chiama prova negativa. In pratica è la ricerca di un solo esempio che disapprova la mia tesi. Più difficile è trovare una controprova più forte è la tua teoria. Una volta che troviamo la controprova possiamo interrogarci sulla frequenza per capire se si tratta di un’eccezione o di un fenomeno piuttosto frequente. Esempio di quello che ho appena detto: Convinzione: ‘’Se in una coppia uno dei due tradisce la relazione è condannata SEMPRE’’. Prova negativa: Ignora tutte le prove che hai disponibili (che confermano la tua tesi) e cerca solo una controprova (che disapprova l’assolutismo della tua tesi):

‘’La signora Maria ha avuto (detta da lei) una vita molto molto felice nonostante il tradimento di suo marito che era successo quando erano giovani. Ha detto che è contenta che l’ha perdonato all’epoca perché hanno avuto una vita molto felice fino agli ultimi momenti della sua vita. Adesso che non c’è più le manca da morire’’. Ecco! Questa è la crepa nel sistema che cercavamo per aggiornarlo e farlo più flessibile e raffinato. Hai appena aggiornato il tuo sistema operativo e di navigazione nel mondo. Da adesso in poi la tua convinzione da assoluta e non del tutto corretta probabilmente si è trasformata in:

‘’Se in una coppia uno dei due tradisce la relazione è in grande pericolo il più delle volte, ma non è per forza condannata TUTTE le volte. Ci sono coppie che hanno superato il tradimento e hanno avuto una vita felice’’. La scelta delle ‘’ciliegie’ cambia il nostro modo di pensare, di vivere le emozioni e di compiere determinate azioni. Come possiamo ‘’usare’’ questa nostra tendenza per i fini del bene?


Ecco un’altra strategia che uso spesso. Prima chiedi a te stesso: Quali sono i pro e i contro di questa mia convinzione? Mi è utile procedere nella mia vita credendo questa cosa? Come vivono le persone che hanno o non hanno questa credenza? Se ti fai queste domande noterai che tante delle tue credenze anche pur vere spesso non sono di grande aiuto per i tuoi fini. Mi spiego meglio con una mia auto - apertura: Quando avevo 12-13 anni stufo dalla mia palese diversità ho cominciato di farmi qualche domanda: Perché non riesco a concentrarmi quando devo studiare? Perché non riesco a scrivere bene le parole? Perché non riesco a leggere in modo fluido ecc? Cercando di capire questa mia diversità ho trovato all’epoca dei sintomi per l’ADHD, la dislessia, la disortografia e in generale dei disturbi dell’apprendimento. Le descrizioni erano esattamente quello che vivevo! Ho portato a mia madre i fogli e le ho detto: Sono dislessico! Dopo la mia diagnosi da professionisti, in un centro di Atene abbiamo avvisato la scuola e il modo di fare gli esami da quel momento in poi era diverso rispetto gli altri studenti senza DSA. Non mi toglievano più punti quando sbagliavo a scrivere e mi davano più tempo per riflettere (o almeno per la maggior parte delle volte…). Perché vi ho raccontato questa mia storia personale? Perché insieme con una diagnosi le persone tendono a prendere anche lo stigma e i pregiudichi della diagnosi. E i primi a farlo sono le persone stesse con la diagnosi. Ho conosciuto tantissimi ragazzi/e che vivevano con vergogna questa diagnosi e si focalizzavano solo sulla parte negativa (bias della conferma in forma negativa): ‘’ Non riesco a stare a passo con gli altri’’ ‘’balbetto e non so scrivere, non entrerò mai all’università’’ ‘’non riesco a concentrarmi’’ ‘’ma gli altri ragazzi come fanno?’’. Ogni occasione insomma era buona per autocommiserarsi e confermare le proprie convinzioni negative su sé stessi! Pur vero che avevamo queste difficoltà il rimuginare sopra e fare la vittima di certo non aiutava!


Perciò la strategia migliore in questo caso è non dare troppo peso su queste cose perché rischi che ti limitano più di quello che già stanno facendo.!

Quello che invece potrebbe essere d’aiuto è concentrarsi su altre cose altrettanto vere ma anche utile per il tuo scopo! E qui entra il cherry picking positivo o il bias di conferma in forma positiva.

Quando hai un obbiettivo in mente, cerca storie di successo e testimonianze che dimostrano che è possibile raggiungere i tuoi obbiettivi! Queste storie rafforzeranno la tua autostima e saranno di ispirazione per realizzare i tuoi sogni. Rimani sempre consapevole del pericolo di cadere in una visione unilaterale. Non ignorare le informazioni contrarie alle tue credenze e cerca di tenere un equilibrio tra la conferma/sconferma delle tue convinzioni e la tua capacità di crescere.

Ricordati che:


La vita non ci offre sempre tutto quello che vogliamo ma è nostro dovere fare il meglio che possiamo con quello che abbiamo!

Così anche io mi sono concentrato sui miei aspetti positivi. Anziché focalizzarmi sulla problematica della mia distrazione quando parlavano i professori in classe mi sono focalizzato sulla mia grande capacità di poter stare sopra a un argomento (pur distraendomi) ore e ore. Anziché focalizzarmi sulla mia disortografia mi concentravo sulla mia capacità di poter approfondire tanto e fare ragionamenti raffinati con quello che avevo appena imparato (non imparavo come un pappagallo). Con il tempo ho imparato addirittura ad usare certi miei difetti come vantaggi. Per esempio, anziché bloccare la mia tendenza di distrarmi l’ho canalizzata lasciandomi distrare ma con l’unica differenza che lo facevo distraendomi con cose inerenti con la materia interessata, guardando video o navigando su internet e cercando fondi alternative…


Lo scopo di questo articolo era di cercare di spiegare come possiamo gestire il bias di conferma per il nostro bene cercando conferma per ciò che è utile per i nostri fini e lasciando da parte quello che (magari pur vero) non ci è di aiuto focalizzarsi.



Conferma quello che è vero ed utile.

Mentre quello che è vero ma non utile non alimentarlo.

Scegli con saggezza le tue ciliegie…


Dott. Antonio Batis Psicologo Clinico


 
 
 

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