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La costanza vince l’intensità perché l’intensità non può essere sostenibile per più di tanto.

  • Immagine del redattore: Antonis Batis
    Antonis Batis
  • 15 ott 2023
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 11 nov 2023


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La costanza vince l’intensità perché l’intensità non può essere sostenibile per più di tanto. Vi ricordate tutte le volte che voi o persone che conoscete sono partite ‘’a mille’’ con programmi alimentari, attività fisica o di studio molto duri? Cosa è successo dopo un po' di tempo? Probabilmente avete smesso e siete tornati al vostro stato iniziale o peggio.


Perché succede questo? Perché addirittura regrediamo dopo un grande sforzo?


Per vari motivi. Ci sentiamo prosciugati e sfiniti di energie e così abbiamo la nostra prima ricaduta... Poi ci sentiamo in colpa e pensieri disfunzionali prendono il sopravvento ‘’tanto oramai ho sfasciato la dieta. Tanto vale che mi mangio anche il gelato’’ o ‘’ecco anche questa volta è andata male’’ ‘’sono troppo esausto/a, questa volta passo’’ ‘’oggi è festa sono giustificato’’ , ‘’che senso ha tutto questo? mi accetto così come sono , non c’è bisogno di migliorare’’.Tutti questi pensieri disfunzionali entrano e ci cambiano i piani. Che pensieri sono? Sono di vari tipi. Ci sono quelli catastrofici, quelli estremi di tipo ‘’tutto o nulla’’, sono intellettualizzazioni, negazioni ecc...


Come si combatte tutto questo?


Innanzi tutto, dobbiamo capire due, tre cose prima. Perché conviene la mia parte pigra o il mio bambino interiore non sforzarsi? Perché garantisce l’ omeostasi, permette di tornare presto nello stato iniziale e nella sua sicurezza. Purtroppo questa immobilità e aprassia, fa si che la persona diventa uno spettatore della vita che passa ma anche delle persone che al contrario c’è la fanno a dare una svolta. È che senso ha tutto questo? Per il nostro bambino interiore, che è viziato, tale atteggiamento va benissimo perché gli permette di non faticare per ‘’guadagni’’ non garantiti, perché alla fine chi mi assicura che la mia fatica sarà ripagata? Magari non passo l’esame, magari non vinco la medaglia ecc...

Inoltre questo atteggiamento ti garantisce di risparmiare la fatica (almeno a breve termine) ma al tempo stesso ti preserva dal rischio di affrontare il fallimento o il rifiuto, proprio perché eviti di "metterti in gioco" in una gara, ad un’esame, nella dieta ecc...


Il nostro bambino interiore però e un po' miope, nel senso che non può vedere troppo lontano.


Questo suo atteggiamento verso la vita, cioè cercare sempre di non faticare gli presenterà il conto con tanto di interessi...Cosa succede in un corpo che non fatica nel mantenersi decentemente forte e abile? Cosa succede a lungo termine in una relazione senza sacrifici per crescere insieme con l’altro? Cosa succede alla tua carriera se non fai dei corsi o se non cerchi di far crescere le tue skills? Cosa succede alla tua casa se non la curi? In una parola: entropia. Tutto piano piano crolla. E tu? Cosa ti succede quando tutto crolla? Stai male! Più male rispetto al male dosato di piccole sofferenze quotidiane, che non sarebbero state altro che piccoli sforzi constanti su più fronti; come per esempio 30 minuti di attività fisica ogni 1-2 giorni o la lettura di qualcosa che ti arricchisce, come nell'imparare una lingua o nel rinunciare ogni tanto ai cibi poco sani e sostiturli con frutta, verdura, pesce, alimenti genuini.

Dosa la tua sofferenza oggi per non pagarla con gli interessi domani!


Come bypassare il proprio bambino viziato interiore, usando la costanza invece dell' intensità? Inizia con obbiettivi veramente piccoli! Così piccoli che non puoi fallire! Anziché dire ‘’da domani vado in palestra ogni giorno per un ora’’ o ‘’4 volte a settimana’’, puoi dire: "farò tre volte per trenta minuti soltanto" o "farò tre passeggiate" o "farò tre volte a settimana per 10 minuti!" L'importante è che l’obbiettivo sia tale da poter essere sostenuto!

Attenzione, in questo stadio non ci interessa veramente costruire un bel fisico ma di costruire una sana abitudine , di acquisire o riacquisire la fiducia in noi stessi, la nostra autostima, ci interessa di riprendere il controllo anche se si tratta di così poco come 10 minuti di allenamento o di lettura o di sostituire ogni tanto, un dolce con una mela. D'altronde c'è sempre tempo per chiedere di più a noi stessi. Inizialmente però ci servono obbiettivi raggiungibili, in modo da non sentirci dei falliti! Non ci occorrono i pensieri "distruttivi" che ci assillano come: ‘’sarai per sempre così! non cambi mai! Sei pigro! sei quello, sei l’altro ecc...’’. Mantieni obbiettivi piccoli per lungo tempo, finché diventano delle buone abitudini, degli stili di vita. Questo richiede mesi. Una volta che sono entrati a far parte della tua quotidianità, allora puoi passare al prossimo step e invece che 10 minuti di allenamento incrementare a 20 o a 30 minuti. Ricordati che se sei una persona con tante responsabilità, se sei un lavoratore, un genitore ecc... e non un atleta di professione o un accademico è più che sufficiente fare questi piccoli passi per quanto riguarda l’attività fisica e/o la lettura. Ovviamente quelli citati sono solo degli esempi, infatti potresti scegliere tra una vastissima gamma di hobby! Porteresti iscriverti ad un corso di ballo o di yoga invece dell'allenamento in palestra o ancora potresti scrivere poesie, un diario anziché leggere libri. Ci sono molteplici modi per attivarti basta che ti ricordi che devi muoverti. L’acqua che rimane ferma a lungo è stagnante mentre l’acqua fresca scorre.

Dott. Antonio Batis

 
 
 

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